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Descrizione
VOCE DI CAPITOLATO
- Formare sulla soletta portante un massetto in malta cementizia con pendenza del 2÷4%, in modo da garantire un efficace smaltimento delle acque. Tale massetto dovrà essere idoneo per l’ancoraggio degli eventuali fissaggi meccanici dei pannelli isolanti.
- Stendere a spruzzo o a pennello, ad esclusione delle zone dove saranno posati in modo geometricamente corretto gli aeratori, una mano di primer bituminoso BITUVER ECOPRIVER, in quantità non inferiore a 300 g/m², avente le seguenti caratteristiche:
- primer a base di gel di bitume in emulsione acquosa, privo di sostanze solventi;
- consumo da 0,25 a 0,40 Kg/m², in base alla porosità e alla regolarità della superficie;
- essiccazione in superficie di circa 60 min. a 20° C.
- Posare a secco uno strato di diffusione del vapore costituito da un velo di vetro bitumato forato BITUVER BITUMAT V12 del peso di 1,2 Kg/m², avente le seguenti caratteristiche:
- idoneo ad essere applicato a fiamma mediante riscaldamento con cannello a gas propano;
- fori regolari di 40 mm di diametro, numero di fori non inferiore a 100/m²;
- temperatura di rammollimento = 110° C;
- stabilità dimensionale longitudinale assicurata dalla norma UNI EN 1107-1.
- Predisporre degli aeratori, nella misura compresa tra uno ogni 15-40 m2, in funzione delle condizioni termo-igrometriche dell’ambiente sottostante la copertura, posandoli al di sopra dello strato di diffusione.
- Applicare una barriera al vapore costituita da una membrana bituminosa armata con velo di vetro e lamina di alluminio BITUVER ALUVAPOR TENDER, saldandola a fiamma sullo strato funzionale della copertura avendo cura di ancorare la membrana in aderenza totale in prossimità dei fori dello strato di diffusione.
- Posare lo strato di isolamento termoacustico, costituito da pannelli rigidi in isolante minerale ISOVER SUPERBAC Roofine® G3, avente le caratteristiche specificate nel Manuale Tecnico Edilizia Isover.
- La stratigrafia sottostante alla membrana deve comunque avere una densità non inferiore a 15 Kg/m³.
- Incollare i pannelli con mastice bituminoso BITUVER BITUMASTIC, in emulsione acquosa privo di sostanze solventi (in quantità non inferiore a 1,5 kg/m²) oppure effettuare i fissaggi meccanici come da consigli di posa Bituver.
- Applicare il primo strato dell’impermeabilizzazione, costituito da una membrana bituminosa prefabbricata elastoplastomerica armata con poliestere BITUVER X-10 4 MM P, avente le seguenti caratteristiche:
- spessore 4 mm con tolleranza massima 0,2 mm;
- armatura in tessuto non tessuto di poliestere rinforzato con fili in fibra di vetro;
- flessibilità a freddo = -10° C;
- stabilità di forma a caldo = 120° C (110° C dopo invecchiamento);
- resistenza a lacerazione L/T = 140/140 N;
- resistenza al punzonamento dinamico = 800 mm.
Incollata a fiamma in aderenza totale sui pannelli isolanti. Risvoltare i teli sui rilievi verticali, almeno 20 cm oltre il massimo livello previsto per le precipitazioni atmosferiche.
- Applicare il secondo strato dell’impermeabilizzazione, costituito da una membrana bituminosa prefabbricata elastoplastomerica armata con poliestere del peso di 4,5 kg/m², rivestita con ardesia BITUVER POLIMAT MINERAL TF 4,5 KG P, con le altre caratteristiche equivalenti alla membrana utilizzata nel primo strato ed inoltre:
- Classe di resistenza agli incendi esterni “BROOF(t2)” secondo la norma UNI EN 13501-5, nel rispetto della “Soluzione 3/a” della Circolare VV.F. n.1324 del 07/02 “Guida per l’Installazione degli impianti fotovoltaici VV.F.”, su ogni tipo di subtrato, anche combustibile, per qualsiasi inclinazione.
- Classe di resistenza agli incendi esterni “BROOF(t2)” secondo la norma UNI EN 13501-5, nel rispetto della “Soluzione 3/a” della Circolare VV.F. n.1324 del 07/02 “Guida per l’Installazione degli impianti fotovoltaici VV.F.”, su ogni tipo di subtrato, anche combustibile, per qualsiasi inclinazione.
- Incollare i teli a fiamma in aderenza totale, risvoltandoli sui verticali almeno 20 cm oltre il massimo livello previsto per le precipitazioni atmosferiche.
- Posa dei moduli fotovoltaici in classe di reazione al fuoco II o superiori secondo le indicazioni fornite dal produttore.